"Garantire a tutti libertà di scelta, anche sui tortellini", dice Prodi





Con un commento il prima pagina de Il Messaggero di cui è collaboratore, Romano Prodi , già commissario europeo e presidente del Consiglio, entra con i piedi nel piatto della polemica che ha scatenato il putiferio politico sui tortellini con la carne di pollo anziché di maiale per venire incontro alle esigenze di chi non può mangiarne per motivi di diverso ordine e grado. Non poteva mancare “un’occasione più ghiotta – osserva Prodi – perché la politica si intromettesse subito nella guerra dei tortellini ” imputando agli organizzatori “il duplice sacrilegio di avere profanato la nostra tradizione religiosa per compiacere gli islamici e la nostra tradizione culinaria per avere espulso il maiale da tutti i tortellini e non solo dai quattro o cinque chili previsti”.   E mentre gli chef bolognesi “si sono affrettati ad approfittare della pubblicità dell’accaduto per sottolineare come nel loro locale da decenni si servano tortellini di diversissima natura”, a livello popolare – osserva ancora Prodi – “la vera disputa si è spostata sul fatto che si potesse servire anche a coloro che sono diversi da noi un piatto che si chiama con un nome (tortellino) che riteniamo legato alla nostra esclusiva identità”.

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Pubblicato il: 4 Ottobre 2019

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