Killing Zoe segna il debutto dietro la macchina da presa di Roger Avary , che può essere letto come un omaggio ai b-movie gangsterecci degli anni ’70. Avary si discosta leggermente dall’ex amico Tarantino e, pur mantenendo parecchi punti in comune (la scena della barzelletta o la sadicità di Eric elementi presenti anche ne Le Iene ), decide di optare per una narrazione divisa in due parti nette, puntando molto sul dualismo classico tra Bene contro Male – anche se dalla parte del Bene abbiamo comunque un rapinatore di banche. La parte iniziale rappresenta la discesa verso gli inferi da parte di Zed ( Eric Stoltz ), che iniziata la sua avventura con la puttana Zoe (una sorta di angelo, interpretato da Julie Delpy ) passa attraverso la perdita della coscienza e l’accettazione di Eric (il bravissimo Jean-Hugues Anglade ). Tutta questa prima parte è lenta, a tratti confusa, piena di ambiguità e di inganno e annebbiata dai “fumi” dell’eroina.
Killing Zoe – Roger Avary
Pubblicato il: 30 Luglio 2015