AGI – “Stop alle correnti che indicano i candidati del Csm” perché il presidente Mattarella “ha ragione” quando dice che “la magistratura è composta da tanti colleghi lontanissimi dai comportamenti descritti nelle chat di Perugia”, ma la sfida adesso “è scrivere regole che impediscano quelli eticamente scorretti e che tradiscono i valori costituzionali”. Lo dichiara in un’intervista a la Repubblica Giuliano Caputo, pm a Napoli, toga di Unicost e segretario dell’Anm. Secondo Caputo, Mattarella “dà voce anche alla stragrande maggioranza dei magistrati italiani che non si riconoscono nelle chat di Perugia e che però, ancor prima di leggerle, avevano avvertito l’esistenza di quelle degenerazioni e le denunciavano cercando di opporsi”.
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