Riforma, quanto farebbe risparmiare e quanto costerebbe





Roma – Il taglio alle spese per la politica è un punto controverso, terreno di scontro tra i sostenitori del Sì e del No. Openpolis, osservatorio civico della politica che lavora con gli open data e promuove l’open government, ha stimato quali economie sarebbero possibili con l’applicazione della legge Boschi. La scheda elettorale su cui andranno a votare i cittadini cita nel quesito referendario il contenimento dei costi della politica. La riforma interviene su più livelli istituzionali: per il senato è prevista la riduzione dei senatori da 315 a 95 (a cui si aggiungono i membri di nomina presidenziale e gli ex presidenti della repubblica) e il taglio delle loro indennità (che però rimane per i senatori a vita attualmente in carica e per i presidenti emeriti della repubblica); verrebbe eliminato il Cnel (consiglio nazionale dell’economia e del lavoro); per le regioni a statuto ordinario viene fissato un tetto agli emolumenti spettanti ai consiglieri regionali e al presidente di regione (il limite corrisponde alla cifra attribuita al sindaco del comune capoluogo di regione). Verrebbero aboliti i contributi ai gruppi politici nei consigli di tutte le regioni, comprese quelle a statuto speciale; Le province, già “svuotate” dalla legge Delrio, verrebbero abolite dalla costituzione. I risparmi punto per punto.

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Pubblicato il: 3 Dicembre 2016

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